Questo disegno a china, proveniente dallo studio dell’architetto Ignazio Gardella è una prospettiva che rappresenta Largo Chigi a Roma, nel 1958. Guardiamo Largo Chigi da via del Corso, davanti a noi la Chiesa di Santa Maria in Via, con la sua facciata disegnata nel dettaglio, alle nostre spalle Palazzo Chigi e Piazza Colonna.
Un retino nero puntinato fa emergere nel disegno gli edifici da evidenziare nella proposta di progetto: la chiesa, al centro, che identifica subito il contesto e il suo carattere storico, sulla destra il palazzo che chiude largo Chigi e dall’altro lato la nuova proposta progettuale per il magazzino la Rinascente, che si affaccia sullo spazio come se ci fosse sempre stato. Una tecnica di disegno che vuole riunire antico e moderno attraverso il progetto architettonico e ben racconta di un intenso momento storico segnato da numerosi interventi e dibattiti sulle ricostruzioni, le demolizioni e le idee per nuovi edifici nei più importanti centri storici italiani. Se pensiamo alla città di Milano in questa fine anni Cinquanta la vediamo cambiare notevolmente nel suo skyline con due nuovi progetti in centro storico: la costruzione del grattacielo Pirelli (dal 1956, opera di Gio Ponti) e la Torre Velasca ( anch’essa dal 1956, opera dei BBPR).
Questo disegno nasce su commissione di Aldo Borletti, patron de la Rinascente, che nel 1958 incarica Ignazio Gardella, insieme a Pier Luigi Nervi e ad un comitato di progetto che include Giulio Carlo Argan a ricostruire la prima sede romana del grande magazzino. Un edificio ottocentesco che era ormai troppo lontano dall’immaginario dello store moderno, caratterizzato da scale mobili rotolanti e lunghe fasce di vetrine in facciata da allestire ad ogni nuova stagione. Ed è proprio questo che troviamo nel disegno: scale mobili che dalla strada portano direttamente all’interno del “meraviglioso” magazzino, vetrine che come stanze illuminate abitano il passaggio porticato e il lungo perimetro dell’edificio dove lo sguardo del passante può seguire la “messa in scena” delle bellissime vetrine stagionali.
All’inizio degli anni Sessanta un’azienda come la Rinascente aveva più di quarant’anni di attività con due sedi a Cagliari, una a Napoli, Genova e Milano. Due a Roma: negli stessi anni in cui viene proposto il progetto di rinnovamento della prima sede all’architetto Gardella, la Rinascente sta infatti costruendo a Roma, in Piazza Fiume, una sede nuova progettata da Franco Albini e Franca Helg. Sempre di più gli edifici che ospitano i magazzini vengono rappresentati nelle pubblicità sui quotidiani, nei cataloghi, nei manifesti, in un continuo rimando dalla città, all’edifico, al brand. La fotografia del negozio diventa il simbolo dell’azienda, quasi come il famoso logo di Max Huber.
L’immagine che Gardella propone è iconica e moderna, con il suo taglio centrale, il passaggio pubblico a livello stradale e le vetrine che la circondano, è una Rinascente che vuole divenire un segno urbano per l’area, come è riuscita poi ad essere la Rinascente albiniana di Piazza Fiume.
Maria Chiara Manfredi