La collaborazione di Giancarlo Iliprandi con La Rinascente ha inizio nel 1955 e durerà poco più di un decennio: un periodo decisivo non solo per la determinazione di Iliprandi come grafico, a ridosso degli studi di pittura e scenografia all’Accademia di Brera conclusi nel 1953, ma più in generale per la definizione stessa della grafica e del design italiano che trovava proprio nella committenza del grande magazzino un’incubatrice d’eccezione. Una committenza attenta a ogni minimo dettaglio come testimoniano le varie carte da imballo commissionate per il Natale così come per le principali mostre-mercato, tra le quali si ricordano a titolo esemplificativo la carta da pacco serigrafata di Iliprandi per Italia espone del 1956 così come le fantasie disegnate da Roberto Sambonet per le mostre India (1959) e Indios (1964).
Il veloce evolversi del gusto – del giovane e curioso Iliprandi, così come quello di committente e pubblico – è pertanto ripercorribile attraverso le innumerevoli soluzioni grafiche delle carte che per il Natale 1965 – dopo la grande mostra The Responsive Eye dedicata dal MoMA all’Optical – vedrà Iliprandi impegnato in una sperimentazione “Op” in vari colori (bianco e blu, argento, rosso e verde) con effetti visivi sorprendenti su carte e sacchetti natalizi della Rinascente. Una stagione molto breve ricordata dallo stesso Iliprandi su “Popular Photography” tra il marzo e aprile 1966, ripercorrendone le più salienti tappe storiche e presentando le sperimentazioni del gruppo di designer Op che aveva promosso esperienze soprattutto nell’industria tessile e di cui lo stesso Iliprandi era parte, dimostrando come l’Optical fosse “passato dal quadro di cavalletto all’industrial design, per approdare al grande magazzino”.
Marta Sironi