L’archivio di Bob Noorda entra a far parte delle collezioni dello CSAC nel 1996: un corposo nucleo di progetti comprensivo di oltre 5.000 elaborati realizzati a partire dalla seconda metà degli anni ’50 fino ad arrivare alle produzioni più recenti degli anni ’90. Un compendio di circa 40 anni di attività professionale di uno tra i più importanti protagonisti del rinnovamento della progettazione grafica in Italia. All’interno del fondo sono presenti i primi lavori realizzati per l’azienda Pirelli sullo scorcio degli anni ‘50 quando Noorda si trasferisce dall’Olanda a Milano che proprio allora, ma soprattutto nel decennio successivo, vive una stagione di grandi fermenti culturali favoriti dalla incalzante ripresa economica. Nel capoluogo lombardo si trovano in quel decennio ad operare i più autorevoli protagonisti della cultura artistica e progettuale del secondo Novecento: architetti, fotografi, artisti e stilisti. E’ in questo periodo che si affermano in ambito internazionale il design del prodotto e il graphic design e nascono le prime importanti agenzie pubblicitarie. Lo stesso Noorda fonda insieme a Massimo Vignelli nel 1965 la agenzia Unimark International cui spetta il primato della introduzione in Italia del modello dell’immagine coordinata aziendale che troverà larga adozione nei decenni successivi. Numerosi sono, all’interno dell’archivio, i materiali, dallo schizzo, al bozzetto, al disegno esecutivo, al manifesto, alla documentazione fotografica, realizzati da questa agenzia che aveva sedi oltre che a Milano anche a New York dove operava Vignelli. Nel fondo sono conservati gli elaborati eseguiti da Noorda per gli editori: Feltrinelli, Mondadori e Vallecchi, con i quali intrattiene proficui rapporti di collaborazione e per il Touring Club, cui si aggiungono le campagne promozionali per grandi aziende tra cui: Dreher, Agip, Olivetti, Stella Artois, Coop, Zucchi, Zegna, Zanuso, che gli affidano la cura del restyling dei loro marchi o la progettazione di nuove proposte e campagne pubblicitarie. Anche i progetti relativi alle committenze internazionali come: Ford, Rank Xerox, Oxy Petrolum Corporation, General Electric e Mitsubishi Motors sono ben documentati all’interno del fondo. A questi progetti si assommano i documenti relativi alla collaborazione con la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano, nonché gli studi realizzati per la Regione Lombardia per cui progetta il marchio insieme a Tovaglia, Munari e Sambonet, nel 1975.
Il linguaggio di Noorda, sempre improntato alla massima chiarezza e essenzialità, volte a favorire l’immediata comprensione del messaggio, trova una straordinaria espressione nell’opera che più di ogni altra lo ha reso famoso: la segnaletica e l’allestimento visivo della Metropolitana di Milano, premiata con il Compasso d’Oro nel 1964, realizzata in collaborazione con gli architetti Franco Albini e Franca Helg che progettano il design degli interni. Di questo progetto sono conservati, oltre al plastico dell’allestimento, anche numerosi studi, disegni esecutivi, stampe fotografiche e bozzetti riferibili alle ricerche sulla segnaletica. Questi elaborati sono rappresentativi esempi della volontà profusa da Noorda nella ricerca di quegli equilibri grafici e percettivi che meglio esprimono la sinergia con gli arredi interni. L’ obiettivo è quello di perseguire la massima efficacia comunicativa: l’organizzazione di un sistema che faciliti l’utenza nell’orientamento. A tale scopo progetta delle fasce colorate identificative delle linee: rosse per la linea 1 e verdi per la 2 (che verrà realizzata in tempi successivi) in cui inserisce i nomi delle stazioni. Le bande colorate vengono ripetute ogni 5 metri in modo da risultare visibili ai passeggeri di tutte le carrozze, anche quando il convoglio è in movimento. La scritta bianca su fondo rosso viene studiata partendo dal carattere Helvetica su cui introduce adeguate modifiche ridisegnando i caratteri manualmente, in modo da favorirne la massima leggibilità. A Noorda viene inoltre commissionata la progettazione del marchio della società della Metropolitana Milanese che oltre a comparire sui documenti ufficiali doveva anche servire da forte ed univoco elemento di richiamo ed essere immediatamente riconoscibile nel traffico cittadino. La prima proposta, con le due” M” specchiate simmetricamente una sull’altra e con l’arrotondamento degli spigoli del carattere viene scartata a favore del logo con la doppia “M” affiancata con gli angoli appuntiti del font, versione molto simile a quella che possiamo vedere nel plastico donato allo CSAC. Questa maquette è stata esposta nel 2017, nell’ambito della mostra “Object trouvés. Archivi per un grande magazzino” celebrativa del centenario della nascita de La Rinascente. In questo percorso espositivo era presente anche una sezione che accoglieva i progetti insigniti del premio “Compasso d’Oro” istituito proprio dal grande magazzino milanese nel 1954.
Paola Pagliari