In occasione della mostra Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia, in programma dal 7 maggio al 2 ottobre 2016 nella cornice dell’Abbazia di Valserena e realizzata in collaborazione con Fotografia Europea, lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma presenta una serie di incontri ad ingresso gratuito che approfondiranno il tema dell’esposizione mettendo a confronto esperienze di segno diverso di scrittori, fotografi, archivisti, scienziati, geografi e linguisti.
I Dialoghi sul Paesaggio si apriranno sabato 21 maggio con la lezione magistrale di Giovanni Chiaramonte, uno dei protagonisti dell’impresa storica Esplorazioni sulla via Emilia e figura da sempre legata alle vicende dello CSAC.
Il 28 maggio la storica della fotografia Raffaella Perna si confronterà con il curatore CSAC Paolo Barbaro per parlare delle fotografie di Luigi Ghirri e dei suoi lavori per le copertine di dischi, tra musica classica, pop e rock.
Il 18 giugno il fotografo Mario Cresci dialogherà con il geografo Davide Papotti. Mario Cresci ha partecipato alle ricerche e ai progetti fotografici sul paesaggio insieme a Luigi Ghirri Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Mimmo Jodice, Vincenzo Castella, Cuchi White a partire dagli anni Settanta. Si occupa paralelamente di grafica e di teoria e didattica della fotografia e dell’ arte contemporanea. Non si considera, in particolare nei recenti sviluppi della sua ricerca, un documentarista; è poco interessato all’ aspetto ricognitivo della fotografia del territorio se non in termini concettuali. Il dialogo con il geografo Davide Papotti tenderà a definire gli incerti confini tra descrizione e immaginazione del paesaggio.
Il 10 settembre sarà la volta dello studioso di letterature comparate Giulio Iacoli e dello scrittore Vittorio Ferorelli: La scrittura letteraria e quella della fotografia ebbero, in quegli anni di elaborazione della nuova idea di paesaggio, intrecci felicissimi e di reciproco soccorso. Basti citare i nomi di Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Daniele Benati, Beppe Sebaste, Antonio Tabucchi, e sullo sfondo, di poco precedente ma fonadmentale, Italo Calvino, e considerare poi i riflessi dell’ opera di Borges, Handke, Pessoa nelle passioni di una generazione di fotografi. Lo studioso di lettarura Giulio Iacoli dialogherà con Vittorio Ferorelli, che ha riproposto in maniera originale il narrare della strada, il pellegrinaggio letterario che riannoda racconto fantastico e visioni del reale quotidiano tutt’ altro che banale.
Il 17 settembre ci sarà il confronto tra il neuroscienziato Vittorio Gallese e il docente di Visual Studies Michele Cometa, per capire cosa sucede tra il cervello e l’ occhio, e tra questi e la mano che magari disegna, e tra tutto questo e il mondo esterno che -magari- prende forma e nome di paesaggio. Temi che si ponevano in forma nuova con le iniziative legate a Esplorazioni della VE 1986 – ricordiamo l’ intervento di Ruggero Pierantoni al convegno al Mauriziano, sull’orizzonte e la fisiologia della percezione, aveva da poco pubblicato L’occhio e l’ idea – e che possono essere rilanciati nell’alveo della avanzatissima scuola neuroscientifica dell’Università di Parma, di nota propensione interdisciplinare. L’incontro/dialogo di tale campo di ricerca con uno dei più interessanti filosofi dell’ immagine, di nitida linea iconologica, è occasione di una nuova partenza.
Il 24 settembre è prevista una conversazione tra l’architetto Carlo Quintelli e l’artista Franco Guerzoni. Guerzoni -siamo all’inizio dei Settanta – inizia assieme a Luigi Ghirri una complessa riflessione sulla trascrizione delle immagini, entro cui la fotografia – ma anche quella di altri, come Franco Vaccari o Franco Salbitani – era azione fondamentale, anche per il suo ruolo nella comunicazione di massa. L’ incontro con la riflessione di un architetto, come Carlo Quintelli, impegnato da anni in un pensiero sul paesaggio che ha investito anche i temi specifici della Strada Consolare, tenderà a svelare inediti paesaggi dell’ estetica del territorio, delle amicizie, delle scritture d’immagine.
Iil 1 ottobre concluderanno il ciclo le curatrici e storiche della fotografia Roberta Valtorta e Cristina Casero che presenteranno l’incrocio tra le ricerche di Luigi Ghirri, dei nuovi fotografi, e le ricerche degli artisti concettuali dell’inizio degli anni Settanta, spesso talmente stretto da renderne di fatto improponibile la distinzione: per un lungo tratto la loro è stata una ricerca di fatto comune.