Il fondo Gardella viene acquisito dallo Csac negli anni Ottanta, momento in cui l’Archivio del Progetto iniziava a strutturarsi e al quale lo stesso Ignazio Gardella è stato uno dei primi ad aderire. Seguirono poi le collezioni di Giuseppe Samonà e di Pier Luigi Nervi, vi erano già le opere di Enzo Mari, di Bruno Munari, dei fratelli Castiglioni e di Ettore Sottsass. Il materiale veniva raccolto nella sua interezza, dalla documentazione minore…
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Tra gli archivi dello CSAC quello del grafico Pino Tovaglia, donato nel giugno 1990, è di certo tra i più interessanti per l’integrità della documentazione conservata. Oltre alla maggior parte dei progetti grafici, la raccolta è infatti arricchita da alcune opere pittoriche, disegni, appunti relativi alla didattica, il tutto documentato da lettere e schizzi chiarificatori del processo creativo.
Tra i numerosi stampati relativi l’importante campagna Lanerossi degli anni 1957-58 che assicurerà…
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Allo CSAC il Fondo Boetti è costituito da una sola opera: un lavoro a penna biro su carta, composto da tre pannelli di 102 x 70 cm ciascuno e donato dallo stesso artista alle collezioni del centro dell’Università di Parma nel 1977, tre anni dopo la sua realizzazione.
Questo trittico è riconducibile a una serie di lavori realizzati da Boetti a partire dagli anni Settanta fino alla sua morte, o meglio…
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Cesare Leonardi (Modena 1935), architetto, designer, fotografo, scultore, pittore, è un autorevole protagonista della cultura artistica e progettuale della seconda metà del Novecento. La complessità delle relazioni disciplinari e dei campi di applicazione attende ancora un’esaustiva disamina. Il file rouge che identifica la sua metodologia progettuale è l’approccio metadisciplinare.
La serie fotografica Carpinus Betulus è realizzata nel 1962-63 quando Leonardi frequenta la Facoltà di Architettura di Firenze, dove segue le lezioni…
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Pochi giorni prima della sua Lectio Magistralis, tenuta sabato 22 maggio 2016 allo CSAC ci scrive, Giovanni Chiaramonte, di questa sua fotografia:
“Sono sempre rimasto impressionato dalla luce del tramonto, come da quella dell’inverno, quando la luce del sole che sta per toccare l’orizzonte illumina ogni forma e figura con raggi radenti che penetrano potenti attraverso la finestra di in ogni interno. Anche d’inverno, nel crepuscolo che chiude il giorno, la luce trascolora…
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Nel 2010 Pinuccio Sciola (1942-2016) ha donato allo CSAC 595 opere, tra sculture, pitture e bozzetti, che coprono un arco cronologico molto ampio, a partire dalla fine degli anni Sessanta fino a tempi più recenti.
Un percorso artistico che è un dialogo continuo con la materia, con la pietra – basalto e trachite, soprattutto –, dagli inizi figurativi alle opere astratte e alle “sculture sonore”, che sono diventate il simbolo della…
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“Sei rosa, sei bianca, sei azzurro come la conchiglia nel mare. Il tuo sorriso è nella luce del mattino.” (lettera di Aldo Carpi a Fede Mylius, 3 luglio 1941)
Tra le opere del pittore milanese Aldo Carpi (1886-1973) conservate allo CSAC, insieme a parte dell’archivio e un nucleo consistente di disegni, si trova la tempera su tela Figurina al vento, tra i quadri con titoli assonanti – Figurina dal giubbetto rosa,…
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“Nel lessico contemporaneo dell’eleganza mi piace pensare che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che però ognuno pronuncia come vuole” (G. Ferrè)
É proprio prendendo le mosse da questa affermazione di Gianfranco Ferrè, che è stato selezionato uno dei disegni, scelto tra i 2286 donati al CSAC dallo stilista nel 1982.
Il disegno appartiene alla Collezione Primavera-Estate 1980, che consta di oltre 200 disegni progettuali realizzati personalmente dallo…
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Potremmo definirlo un Selfie: la mano destra del pittore Franz Von Lenbach probabilmente preme sullo scatto a distanza, a Monaco, il 7 ottobre del 1903 come recita la didascalia autografa. Ma siamo lontanissimi da ogni idea di fotografia veloce, improvvisata. Lo vediamo dalla composizione e regìa accuratissime, la figlia Marion nel centro geometrico dell’ inquadratura – anzi, è la sua bocca già alquanto sensuale, Edipo forse aleggia sulla scena… – i genitori e…
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Il manifesto che Bruno Munari progetta per Campari è strettamente collegato all’apertura della linea M1 di Milano, inaugurata nel novembre 1964: è un manifesto infatti che tiene conto di una visione mobile, ed allo stesso tempo parcellizzata, perché, come afferma lo stesso artista, non perde “la sua efficacia di informazione anche se è intravisto parzialmente, anche se gruppi di persone lo coprono parzialmente, anche se visto di corsa dalla vettura del metrò”. Ma l’idea…
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