“Sei rosa, sei bianca, sei azzurro come la conchiglia nel mare. Il tuo sorriso è nella luce del mattino.” (lettera di Aldo Carpi a Fede Mylius, 3 luglio 1941)
Tra le opere del pittore milanese Aldo Carpi (1886-1973) conservate allo CSAC, insieme a parte dell’archivio e un nucleo consistente di disegni, si trova la tempera su tela Figurina al vento, tra i quadri con titoli assonanti – Figurina dal giubbetto rosa, Figurina in abito bianco – esposti alla personale di Carpi alla Permanente di Milano tra marzo e aprile 1941. Grazie al ritrovamento di un nucleo di lettere, l’opera è stata identificata come un ritratto di Fede Mylius (1912-1985), allieva del pittore e sua musa ispiratrice dal 1941 fino alle soglie dell’arresto e della deportazione di Carpi a Gusen, nel gennaio 1944.
Una parentesi di puro esercizio pittorico, dovuta al progressivo isolamento di Carpi dai vertici dall’ambiente artistico e dalle sue prioritarie necessità propagandistiche, nel quale il pittore si ritaglierà segmenti di libertà producendo arte sacra e continuando la propria ricerca personale messa a punto anche teoricamente nelle pagine delle Divagazioni del Sileno scritte in questo stesso periodo con l’aiuto della giovane.
Marta Sironi