Abitando l’arte dei suoni

Abitando l’arte dei suoni due concerti in collaborazione

con l’Associazione Orchestra Dedicata nell’ambito della mostra

Archivio Paesaggio. L’Italia del secondo Novecento nelle raccolte CSAC

domenica 13 ottobre e domenica 17 novembre alle ore 11

presso il Museo CSAC, Abbazia di Valserena

Anche la musica entra nella mostra “Archivio Paesaggio. L’Italia del secondo Novecento nelle raccolte CSAC” con i due concerti Abitando l’arte dei suoni in collaborazione con l’Associazione Orchestra Dedicata che si tengono domenica 13 ottobre e domenica 17 novembre alle ore 11 presso il Museo CSAC, Abbazia di Valserena (via Viazza di Paradigna 1, Parma) all’interno dell’esposizione che così amplia ulteriormente il suo percorso già ricco e frastagliato.

Per contestualizzare i due momenti musicali – che sono uniti in modo complementare – è stata utilizzata la definizione di paesaggio quale “porzione di territorio come appare abbracciata dallo sguardo…”

Dove lo sguardo, pensando all’arte dei suoni, si sostituisce con l’ascolto che interagisce con la nostra fantasia; perché, soltanto con essa possiamo rendere un paesaggio musicale o, nel fare musica in un paesaggio, ne troviamo la pertinenza. In questo senso nell’immaginare un paesaggio, attraverso la musica, l’ascolto cattura le sue vibrazioni attraverso le onde sonore – diventando un tutt’uno- mentre l’immaginazione le fa interagire con le emozioni per cui paesaggio esteriore ed interiore si compenetrano.

Qui s’insinuano i due concerti Abitando l’arte dei suoni e la frase dalla quale nascono i titoli dei programmi: La musica mi invase ed Io mi confusi (da Malicroix di Henri Bosco) che vedranno impegnati i gruppi cameristici dell’Orchestra Dedicata: un quartetto e un sestetto d’archi con programmi studiati per avere attinenza con la mostra in modo da dialogare con le opere d’arte e lo spazio che le ospita.

Perché: La musica mi invase? Perché il 6 ottobre 1924, cent’anni fa, la Radio in Italia comincia a parlare e soprattutto a suonare… Da quel giorno la musica invade noi tutti, il paesaggio circostante modificando non poco, il nostro paesaggio interiore ed… esteriore, cioè, esterno: quello della nostra casa, ad esempio, ma anche quello del nostro vissuto.

Il primo appuntamento appunto La musica mi invase (Concerto immersivo dentro una realtà caotica, confusionaria con note di circostanza personali dai tempi della prima trasmissione radiofonica) del 13 ottobre, inizia proprio con la composizione mandata in onda subito dopo il primo annuncio radiofonico del 6 ottobre 1924 il Quartetto in la maggiore op.2 n.1 Hob III:7 di Franz Joseph Haydn., Protagonista è il Quartetto Dedicato formato da Daniele Ruzza e Camilla Mazzanti violini, Behrang Rassekhi viola e Pietro Nappi violoncello, che eseguirà, inoltre, due composizioni diverse quanto emblematiche della letteratura musicale della seconda meta del XX secolo: Philip Glass Quartetto n.5 e di Arvo Pärt Fratres. Il primo, del 1991, è una musica ambigua, sospesa, apparentemente impersonale e, diversamente,  il secondo del 1977 racchiude un desiderio  auspicando che gli uomini si ritrovino, perché prima o poi occorre fermarsi e fermare la rovinosa smania autodistruttiva.

Nel secondo appuntamento del 17 novembre: Ed io mi confusi (Concerto contemplativo tra forme architettoniche, proiezioni spaziali, atmosfere ipnotiche, riflessioni iperuraniche) è come se, idealmente, le onde radio si moltiplicassero per espandersi in alto, lontano, e la musica – attraverso l’Adagio e Fuga in do minore K 546 e il Sestetto dall’opera Capriccio op.85 di Richard Strauss – si appropriasse di astrazioni, e considerazioni oltre il mondo stesso. Le tre composizioni che vedono protagonista il Sestetto Dedicato formato da Daniele Ruzza e Camilla Mazzanti violini, Behrang Rassekhi e Pietro Scalvini viole, Pietro Nappi e Maria Cristina Mazza violoncelli – sono introdotte da un altro vivido ricordo del paesaggio abitato, perché sempre cent’anni fa, un mese dopo la prima trasmissione radiofonica, muore Giacomo Puccini.

La dedica, in apertura del concerto, è tutta per lui con l’esecuzione di Crisantemi, elegia per quartetto d’archi. Tutto il mondo in questi giorni lo ricorda. A seguire l’ultima opera di Richard Strauss Capriccio (1941) medita sulla competizione fra suono e parola che viene superata in funzione dell’esigenza del bello come aspirazione ad un’assolutezza iperuranica.

L’Adagio e Fuga K.546 di Mozart (1788) blocca il pensiero nel segno di una classica astrazione incominciando a tracciare idealmente la strada alla composizione conclusiva Verklärte Nacht per Sestetto d’archi op.4 (1899) di Schönberg, poema sinfonico che riassume idealmente le due visioni del primo e secondo concerto.

Ma quella frase che racchiude i titoli dei concerti, ha un proseguo: La musica mi invase ed io mi confusi, per qualche minuto, con la grandezza della pace notturna.

 

Protagonisti sono i gruppi dell’Orchestra Dedicata – fondata a Parma dal violinista Daniele Ruzza – la cui prerogativa è di lavorare a progetti legando la musica ad altre espressioni artistiche o per affiancare altre forme narrative. Da qui il concerto/spettacolo Pensa che meraviglia! dove le Quattro Stagioni Vivaldi dialogano all’interno di una narrazione legata al ciclo della natura all’intelligenza dei semi creata all’attore – agricoltore Andrea Gherpelli, spettacolo che, oltre a debuttare con successo nel luglio per l’Estate de I Teatri a Reggio Emilia, replicato al Palabanca di Piacenza, il 20 ottobre prossimo inaugura la stagione del rinnovato Teatro Carani di Sassuolo.

Entrambi i concerti sono ad ingresso gratuito e sono preceduti dalla visita guidata alla mostra.

 

(I)Abitando l’arte dei suoni

Domenica 13 ottobre 2024 ore 11

QUARTETTO DEDICATO

 

La musica mi invase

Concerto immersivo dentro una realtà caotica e confusionaria con note di circostanza personali, dai tempi della prima trasmissione radiofonica

Franz Joseph Haydn Quartetto in la maggiore op.2 n.1 Hob III:7

Philip Glass Quartetto n.5

Arvo Pärt Fratres

(II)Abitando l’arte dei suoni

Domenica 17 novembre 2024 ore 11

SESTETTO DEDICATO

 

Ed io mi confusi

Concerto contemplativo tra forme architettoniche,

proiezioni spaziali, atmosfere ipnotiche, riflessioni iperuraniche

Giacomo Puccini Crisantemi Elegia per quartetto d’archi

Richard Strauss Sestetto da Capriccio op 85

Wolfgang Amadeus Mozart Adagio e Fuga in do minore K.546

Arnold Schönberg Verklärte Nacht per Sestetto op.4

PAESAGGI INTERPRETATI