“Nel lessico contemporaneo dell’eleganza mi piace pensare che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che però ognuno pronuncia come vuole” (G. Ferrè)
É proprio prendendo le mosse da questa affermazione di Gianfranco Ferrè, che è stato selezionato uno dei disegni, scelto tra i 2286 donati al CSAC dallo stilista nel 1982.
Il disegno appartiene alla Collezione Primavera-Estate 1980, che consta di oltre 200 disegni progettuali realizzati personalmente dallo stilista per quella stagione: uno dei primi disegni in nostro possesso, in cui è ben evidente lo schizzo di una camicia bianca, sullo stesso foglio è pinzato anche un campione di tessuto gabardine bianco. La camicia è stata re-interpretata da Ferrè, nel corso della sua lunga e fortuna carriera, e declinata nelle fogge, nelle forme, nei tagli e nei tessuti più svariati, innovativi e inediti, diventando l’icona dello “stilista architetto”, interprete originale della moda italiana ed internazionale. Nel 2014 il Museo del Tessuto di Prato, in collaborazione con la Fondazione Gianfranco Ferrè, ha reso omaggio al genio creativo dello stilista, organizzando una mostra dal titolo La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè, in cui sono stati esposti 27 modelli di camicie bianche, tra i più significativi della sua produzione sartoriale, nonché i disegni preparatori, filmati e illustrazioni. La stessa esposizione è stata replicata nel 2015, con grande successo, a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.
Paola Pagliari